SICURAMENTE NEL CORSO DELLA VOSTRA VITA VI SARÀ CAPITATO DI SCRIVERE UN DIARIO:
- o come esperienza liberatoria in cui si da una forma a dei pensieri, che riguardano esperienze della vita, che sono poco chiari fin quando non vengono messi su carta, ossia uno spazio di confronto con sé stessi
- oppure per registrare dei ricordi da poter ritrovare negli anni futuri.
La scrittura diaristica è molto liberatoria perché è una pratica intima e ci si può lasciare andare senza aver paura di ricevere un giudizio esterno. È uno strumento di auto-cononoscenza ed è una narrazione del sé che diventa testimonianza di vita.
Allo stesso modo si può scrivere con la fotografia. In questo caso si tratta di istantanee rubate allo scorrere del tempo. È un tipo di fotografia che documenta una situazione intima e privata della vita del fotografo e del suo interagire con i luoghi e le persone, senza intervenire né stilisticamente né nella dinamica dell’evento. Ogni fotografia è l’immagine di quel che si sente quel giorno. Non si cerca di documentare nulla, ma semplicemente di essere se stessi.
E poi esiste la combinazione delle due cose. Senza scomodare film e libri di fantascienza, il viaggio nel tempo non ha bisogno di una speciale macchina ma di un mix di immagini e parole.